Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l’utilizzo dei cookie.

Privacy Policy

Storia dell’Istituto

Ingresso Scuola

Sorto a Cagliari nel 1968 con la sola specializzazione in Chimica, ha conosciuto nella sua storia momenti di forte espansione dell’utenza coincidenti con lo sviluppo del polo chimico in Sardegna, settore occupazionale inizialmente privilegiato dei diplomati dell’Istituto.

Nel corso degli anni, il dibattito legato alla trasformazione del curriculum di studi, quale necessario adeguamento alla nuova realtà sociale ed economica del Paese, ha portato alla scelta di ampliare e differenziare l’offerta formativa dell’Istituto. Accanto al corso ordinario di Chimica, che ne caratterizzava la specificità, sono stati introdotti successivamente il Biennio Sperimentale (Liceo Tecnico), il Triennio Ambiente ed il Triennio Informatica. In ultimo, per estendere l’offerta formativa anche al percorso liceale senza però rinunciare alla vocazione all’istruzione tecnica, è stato avviato il quinquennio sperimentale del Liceo Scientifico Tecnologico.

Il riordino del secondo ciclo dell’istruzione (riforma Gelmini) ha permesso all’Istituto di mantenere, oltre alla storica vocazione tecnica, anche l’apertura al percorso liceale.

Oggi l’Istituto “Michele Giua” presenta una struttura articolata nel territorio con la sede centrale di Cagliari, situata nella periferia cittadina, e la sezione staccata di Assemini, nell’immediato hinterland.

Chi era Michele Giua

L’Istituto è intestato all’insigne chimico Michele Giua, nato a Castelsardo il 26 Aprile 1889.

Michele Giua

Iscritto al Partito Socialista sin dal 1906, Giua conseguì la laurea in Chimica all’Università di Roma nel 1911, trasferendosi poi a Berlino per perfezionare gli studi. Ottenuta la cattedra di Chimica all’Università di Sassari, passò poi al Politecnico di Torino. Qui nel 1929 si collegò al gruppo “Giustizia e Libertà”, divenendo uno degli animatori del movimento antifascista torinese.

Quando, nel 1933, il regime fascista impose a tutti i docenti universitari il “giuramento di fedeltà”, Michele Giua rifiutò di sottomettersi e dovette lasciare l’insegnamento, proseguendo l’attività clandestina antifascista.

Arrestato per cospirazione politica il 15 Maggio 1935, su delazione di Dino Segre, in arte Pitigrilli, fu condannato il 28 Febbraio 1936 dal “Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato” a quindici anni di reclusione. Ne scontò otto di carcere duro nei penitenziari di Castelfranco Emilia, Civitavecchia, e San Gimignano. Durante la detenzione patì tre gravi lutti: la morte del padre Lorenzo, quella del figlio Franco e, nel 1939, quella del figlio ventiquattrenne Renzo, Capitano delle Brigate Internazionali, caduto in Estremadura durante la Guerra di Spagna.

Liberato nell’agosto del 1943, dopo dieci anni di detenzione, nel settembre dello stesso anno dovette darsi alla macchia per sfuggire alla caccia della Gestapo. Raggiunti i partigiani sulle montagne piemontesi, il non più giovane professore riprese l’attività clandestina nel Partito Socialista di Unità Proletaria.

Al termine della Seconda Guerra Mondiale, fu eletto deputato dell’Assemblea Costituente e fece parte della “Commissione dei 75”, incaricata di redigere la Carta Costituzionale. Successivamente fu Consigliere Provinciale di Torino e Senatore della Repubblica nelle prime due legislature.

Dal 1949 al 1964 tenne la cattedra di Chimica Organica Industriale all’ Università di Torino. Nel corso della sua lunga carriera accademica pubblicò decine di monografie, oltre cento articoli e fu relatore di ben 225 tesi di laurea, 70 delle quali a carattere sperimentale.

Tra le opere, ricordiamo la “Storia delle Scienze ed Epistemologia”, “La Chimica e la Vita Organica”, la “Storia della Chimica”, e i “Ricordi di un ex detenuto politico”. Negli anni tra il 1957 ed il 1963 pubblicò per la UTET di Torino il “Trattato di Chimica Industriale” in otto volumi che, dopo la sua morte, fu rielaborato da alcuni suoi allievi per essere ristampato dalla USES di Firenze in dieci volumi.

Morì a Torino il 25 Marzo 1966.